Filippine, tra estremisti islamici e lotta alla droga

segue una rassegna dei lavori realizzati nel luglio 2017

 
 
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rsi - segni dei tempi

Un reportage da un arcipelago in pieno boom economico, percorso da forti disparità sociali. Le Filippine, un arcipelago giovane e in forte crescita economica, si trovano a fronteggiare focolai di insurrezione armata animati da gruppi estremistici legati allo stato islamico e conducono una spietata e discussa guerra contro la droga. Chiese e organismi cristiani sono coinvolti in difesa dei diritti umani Settimanale protestante a cura di Paolo Tognina

Reportage 18' di Cristiano Tinazzi e Ruben Lagattolla

 

RSI - oltre la news

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Suicide squad - Rescue team

Tre storie per raccontare le Filippine di oggi attraverso l'attualità. Storie di persone che cercano di cambiare le cose, storie di gente semplice, di sfollati e di imprenditori, di pescatori e sognatori. Per raccontare le Filippine e le sue contraddizioni, le sue bellezze e le sue diversità, tre storie non bastano, ma sicuramente possono farci vedere in parte un Paese poco conosciuto in Europa.

La prima storia parte da Marawi che, dal 23 maggio 2017, è una città sconvolta da combattimenti e bombardamenti quotidiani tra le forze del governo filippino e i miliziani del 'Gruppo Maute', una organizzazone terroristica legata allo stato islamico responsabile di numerosi crimini tra i quali rapimenti, omicidi, attentati.

Gli ultimi dati in riferimento alla battaglia (sette di agosto) parlano di 360'000 sfollati, 528 miliziani uccisi, 122 caduti tra esercito e forze di polizia, 45 civili uccisi e tra gli 80 e i 100 ancora in mano ai terroristi. Un gruppo di volontari ha però deciso di non andarsene e di rimanere per svolgere un lavoro rischiosissimo: attraversare la linea del fuoco per salvare centinaia di civili rimasti intrappolati nei quartieri centrali di Marawi dove si combatte casa per casa. Un lavoro pericoloso. Qualcuno li ha paragonati ai 'White Helmets' siriani. Loro, per sdrammattizzare, si sono chiamati 'Squadra suicida'.

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Gli sfollati di Marawi

La seconda storia, come la prima, si svolge a Marawi città dellle Filippine che richiama Mosul. Il paragone non è un caso: imponenti distruzioni all'interno della città, una resistenza prolungata da parte dei militanti del Gruppo Maute (affiliati all''IS), centinaia di migliaia di sfollati. Un fatto senza precedenti nella storia delle Filippine e del sud est asiatico che dopo più di tre mesi di combattimenti ancora non vede la parola fine. 

A subire le maggiori conseguenze di tutto ciò è la popolazione di Marawi e dei villaggi intorno ad essa, costretti a lasciare i loro beni e i loro affetti per finire in alberghi, da parenti o, per chi non ha altre possibilità, in campi di sfollati. Una situazione che tocca anche i più piccoli, costretti a lasciare lo studio e gli amici. I problemi per loro sono tanti: dalla necessità di avere acqua e cibo alle cure mediche, importanti per chi deve vivere in condizioni sanitarie non ottimali e non ultimo il supporto psicologico, soprattutto per le categorie più deboli della popolazione, donne e bambini. 

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La terza e ultima storia ci porta a Sulu, l'isola proibita per molti. Un luogo magnifico, con acque cristalline e foreste impenetrabili. Sulu è un paradiso fatto di foreste pluviali, mangrovie, alberi di cocco, piantagioni di caffè e frutti esotici dai nomi più disparati: durioni, garcinie mangostane, lanzones. Acque ricchissime di pesci, molluschi e crostacei. Mari splendidi solcati dai galeoni e dai prahos (veloci imbarcazioni locali), percorsi da pirati e navi commerciali e militari. Nessun collegamento aereo. L'isola si può raggiungere solo via mare. 

Dalla città di Zamboanga, situata nell'isola di Mindanao, ci vogliono circa sei ore di navigazione. Il 'rido' (un metodo violento di risoluzione del conflitto attraverso faide tra clan o gruppi rivali) è un fenomeno locale che si va innestare sulla guerriglia indipendentista, sul fenomeno del banditismo e sul terrorismo creando un pericoloso mix difficile da disinnescare. Ma le cose, con il passare degli anni, cambiano. Qui a Sulu e in altre isole si trovano anche gli apprtenenti ad Abu Sayyaf, gruppo legato allo stato islamico.